ALLENATORE E GIOCATORE…CONSIGLI PER UNA COMUNICAZIONE EFFICACE

2025-02-10 12:01

Pier Marco Fossati

Tecnica, Tecnica Allenatore,

ALLENATORE E GIOCATORE…CONSIGLI PER UNA COMUNICAZIONE EFFICACE

Alcuni consigli per una comunicazione efficace

 

 

 

ALLENATORE E GIOCATORE…CONSIGLI PER UNA COMUNICAZIONE EFFICACE

 

 

 

Uno dei primissimi aspetti di cui voglio parlare è il ruolo della Comunicazione tra Allenatore e Giocatore: Differenze tra Attività di Base e Settore Agonistico

La comunicazione tra allenatore e giocatore è un elemento fondamentale per la crescita tecnica, tattica e mentale di un calciatore. Tuttavia, il modo in cui un allenatore trasmette le proprie idee deve adattarsi all’età e alla categoria dei giocatori.

Alla base di tutto serve sempre rispetto reciproco da entrambe le parti.

Nell’attività di base (fino ai 13 anni), la comunicazione deve essere semplice, coinvolgente e soprattutto permissiva rispetto all’errore, mentre nel settore agonistico (dai 14 anni in su) diventa più strutturata, tattica e orientata alla performance.

Alcuni suggerimenti che metto in pratica nell’attività di base e che metterò in pratica nelle categorie agonistiche


 

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1. Comunicazione nell’Attività di Base (5-13 anni): Fondamentale l’apprendimento Attraverso l’Errore

L’attività di base è il primo approccio dei bambini al calcio. In questa fase, l’allenatore non deve solo insegnare tecnica e tattica(tattica ovviamente limitata al farli stare in campo senza ruoli ben definiti e schemi), ma soprattutto creare un ambiente sereno in cui i bambini possano sbagliare senza paura e imparare dai loro errori.

Obiettivi principali della comunicazione in questa fase:

• Insegnare senza creare pressione. Il bambino deve sentirsi libero di provare senza la paura di essere ripreso duramente.

• Trasmettere il concetto che sbagliare è parte del gioco. L’errore è un passaggio necessario per migliorare.

• Creare un ambiente positivo e motivante. Il bambino deve essere felice di venire agli allenamenti.

Voglio soffermarmi suI ruolo dell’errore nella crescita del bambino

In questi anni ho visto molti allenatori, anche in categorie giovanili, tendono a correggere ogni minimo errore in modo immediato e talvolta rigido, metodo che personalmente non condivido perché il mio modesto parere è che utilizzare questo atteggiamento può generare insicurezza e paura di sbagliare nei bambini, limitando la loro creatività e capacità di sperimentare soluzioni di gioco.

Un bambino che ha paura di sbagliare tenderà a giocare in modo passivo e prevedibile.

 

Spesso sento frasi del tipo

“Hai sbagliato di nuovo il passaggio! Devi fare più attenzione!”

 

Ecco lo ritengo un messaggio negativo, proviamo nel riformularlo così:

“Ottima idea! Proviamo a farlo con più calma, così il passaggio arriva meglio.” 

 

Una frase molto più positiva che comunque evidenzia l’idea del ragazzo premiandolo, ma gli diamo anche qualche incentivo positivo per riprovare in maniera diversa nonostante l'errore, questo aumenterà la loro sicurezza non solo dal punto di vista tecnico ma anche mentale.

Che caratteristiche servono per la comunicazione nell’attività di base?

 

Semplice e chiara – I bambini/ragazzi devono capire facilmente ciò che viene detto. Frasi brevi, parole comprensibili e concetti concreti.

Motivazionale e positiva – Ogni bambino ha il suo ritmo di apprendimento. Bisogna valorizzare i progressi, anche piccoli.

Empatica – L’allenatore deve comprendere le emozioni dei bambini e farli sentire a proprio agio.

Incentrata sul processo, non sul risultato – L’attenzione deve essere su come il bambino prova a fare una giocata, non solo sul fatto che ci riesca o meno, poi non dimentichiamoci che non sono professionisti mi raccomando.

Queste sono le caratteristiche che utilizzo sempre per comunicare con i miei ragazzi, poi anche il linguaggio del corpo è fondamentale, non facciamoci mai vedere in posizioni negative come braccia conserte, mano sui fianchi o peggio ancora gesti di stizza quando ci sono gli errori, calciare la panchina o la borraccia non li farà crescere, ricordatevi che siamo un esempio per loro, di conseguenza ogni nostro atteggiamento da loro viene visto e poi replicato, quindi se siamo ottimi esempi anche loro sapranno come comportarsi anche nei confronti del compagno che sbaglia, usare sempre un linguaggio positivo anche con il corpo per incoraggiare i ragazzi come semplicemente applaudire e utilizzare le mani per dare indicazioni, braccia sempre aperte e una mano sulla spalla quando sbagliano per fargli sentire che ci siamo e li sosteniamo.

 

Altra caratteristica fondamentale è quella della pazienza, non facciamoci prendere subito dalla frenesia lasciamolo sbagliare e dopo li correggiamo però facendoli sempre ragionare sull’errore mettendo sempre una bella domanda se per lui c’era qualcosa di sbagliato e cosa farebbe diversamente 

Un piccolo esempio, spesso caschiamo nel errore di bloccare subito il ragazzo 

 

 “Non dribblare lì, perdi sempre la palla!” 

Invece facciamolo fare e se sbaglia dopo si interviene in questa maniera

 

“Come potresti proteggere meglio il pallone in quella situazione?” 

Lo facciamo ragionare, non lo scoraggiamo e vedrete che tante volte da soli vi daranno la soluzione migliore, sono bambini e ragazzini, ma sanno molto svegli e intelligenti.

In fine nell’attività di base l’obiettivo principale è quello di creare un ambiente di apprendimento sicuro, in cui l’errore non sia una colpa ma una parte normale della crescita, non si deve mai cercare il risultato ma la prestazione è la crescita tecnica dei ragazzi ma tutto questo facendogli amare questo bellissimo sport.

 

 


 

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Passiamo alla parte agonistica

2. Comunicazione nel Settore Agonistico (13+ anni): Responsabilità e Mentalità Vincente

Nel settore agonistico, la comunicazione cambia perché i giocatori iniziano a sviluppare maggiore consapevolezza tattica e tecnica. Qui l’allenatore deve bilanciare il ruolo di formatore con quello di motivatore, creando un gruppo coeso e competitivo.

 

Obiettivi principali della comunicazione in questa fase:

• Trasmettere concetti tecnici e tattici più dettagliati. I giocatori devono iniziare a ragionare come squadra.

• Creare una mentalità vincente. L’atteggiamento mentale diventa determinante per il successo.

• Gestire la pressione e la competitività. I ragazzi devono imparare a reagire a sconfitte e difficoltà.

 

Quali caratteristiche servono nella comunicazione in agonistica:

Più tecnica e dettagliata – I giocatori devono comprendere il linguaggio calcistico specifico.

 Diretta e incisiva – I messaggi devono essere chiari e senza ambiguità.

 Adattata al carattere del giocatore – Alcuni rispondono meglio a incoraggiamenti, altri a richiami più diretti.

Orientata alla responsabilizzazione – L’allenatore deve far capire che ogni giocatore ha un ruolo fondamentale.

Ma anche in agonistica l’errore ha una sua importanza specifica

 

Se nell’attività di base l’errore è visto come un normale passaggio della crescita, in agonistica diventa qualcosa da analizzare e correggere con precisione. Questo non significa punire gli errori, ma far capire ai giocatori che devono essere consapevoli delle proprie scelte in campo.

 

Un piccolo esempio come sempre::

Questo tipo di frase la sentiamo anche dai professionisti…

“Dai ragazzi, difendiamo meglio.” 

Troppo generico e spesso i ragazzi ti guardano perplessi…

 

 “Chiudiamo le linee di passaggio! Voglio più pressione sul portatore di palla e raddoppi di marcatura più rapidi.” 

Indicazioni chiare e precise da fare subito

 

Come mi piace agire sull’errore

1. Identificare il problema (es. un passaggio sbagliato).

2. Analizzare Chiedendo al giocatore perché pensa di aver sbagliato.

3. Dare la soluzione mostrando l’alternativa corretta e fargliela provare.

 

Sulla parte agonistica entrerò più nel dettaglio considerato che sarà la mia prossima avventura professionale ma non vi spoilero nulla per adesso


Come vedete per me ci sono due modi di Comunicare, mi sono concentrato di più sull’errore perché ritengo che la gestione su questo aspetto sia FONDAMENTALE, ovviamente ci sono molti altri aspetti e ne parleremo, ma questo è quello più difficile da gestire

Un allenatore efficace sa adattare la propria comunicazione alla categoria che allena.

La chiave del successo? Non esiste e non sono qua per darvela ci mancherebbe ma secondo me creare un ambiente in cui il giocatore possa imparare senza paura e migliorare con consapevolezza è un ottimo inizio, poi ogni allenatore ha il suo metodo di comunicazione.

Se vuoi approfondire altri aspetti della gestione della squadra, continua a seguire il blog!